Triangolari all’export: prima cessione non imponibile solo se il trasporto è “a cura o nome” del cedente


L’Agenzia delle entrate, con la risposta a interpello 4 aprile 2023, n. 283, discostandosi dal costante orientamento della giurisprudenza di Cassazione, ha affermato che, ai fini della configurabilità di una cessione all’esportazione triangolare non imponibile agli effetti dell’Iva, è necessario che il trasporto o la spedizione dei beni all’estero sia eseguito “a cura o nome” del cedente nazionale.

Ad avviso dell’Agenzia, infatti, la ratio della norma sulle triangolazioni è evitare che una cessione interna possa beneficiare della non imponibilità Iva, circostanza che si verificherebbe se i beni transitassero materialmente dal primo-cedente al cessionario nazionale, dal momento che quest’ultimo ne acquisterebbe la disponibilità nel territorio dello Stato.

Di conseguenza, nell’ambito delle operazioni triangolari all’esportazione, l’applicabilità del regime agevolativo è sempre da escludersi quando il cessionario nazionale (promotore della triangolazione) acquisisca la disponibilità dei beni in Italia.

Tale preclusione, pertanto, non sussiste quando:

  • i beni, prima di essere spediti all’estero, sono stati sottoposti da parte del cessionario nazionale a test o collaudi finalizzati ad attestare la rispondenza degli stessi agli standard qualitativi e ai requisiti richiesti;
  • il primo cedente nazionale invia i beni al proprio cessionario nazionale, ovvero al promotore della triangolazione, affinché ne esegua l’assemblaggio e la certificazione prima di acquistarli per la rivendita al cliente finale extra UE.


Ne consegue quindi che, in mancanza del requisito del trasporto “a cura o nome” del cedente, la prima cessione (i.e. quella tra operatori domestici) deve essere soggetta a Iva in Italia, mentre la seconda, tra cessionario nazionale e destinatario extra-UE, beneficia del regime di non imponibilità ex art. 8, comma 1, lett. a), D.P.R. 633 del 1972.

A seguito di tale risposta a interpello, è dunque opportuno che le società analizzino attentamente i propri flussi, soprattutto con riferimento ai profili relativi alla fiscalità indiretta.

LE OPERAZIONI TRIANGOLARI

Agenzia delle EntrateCorte di Cassazione
Il trasporto o la spedizione all’estero dei beni devono essere eseguiti a cura o a nome del primo cedente, per cui qualora in questa fase si inserisca il cessionario residente (es. con la stipula diretta del contratto o affidamento del servizio) non può ritenersi realizzata l’operazione triangolare.L’operazione triangolare non presuppone necessariamente che il trasporto dei beni all’estero avvenga “a cura o a nome del cedente”, essendo sufficiente che la consegna al cessionario nazionale sia stata, per comune volontà, originariamente prevista come cessione per il trasporto e la consegna a clienti all’estero e che tale previsione risulti contenuta ed esplicitata nella documentazione.

L’Unione Europea adotta il decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia

Il Consiglio dell’Unione europea ha approvato il decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, ad un anno dall’invasione militare russa dell’Ucraina e dei primi provvedimenti sanzionatori. Di seguito una panoramica delle principali misure restrittive contenute nel nuovo pacchetto.

Controlli e restrizioni all’importazione-esportazione

La decisione impone ulteriori divieti di esportazione di tecnologie critiche e beni industriali, come l’elettronica, i veicoli specializzati, le parti di macchine, i pezzi di ricambio per autocarri e motori a reazione, nonché i beni per il settore delle costruzioni che possano contribuire alle capacità militari e al miglioramento tecnologico della Russia.

Ciò include componenti elettronici utilizzati nei sistemi d’arma russi (droni, missili, elicotteri, altri veicoli), nonché divieti su specifiche applicazioni militari. Le misure restrittive sono imposte anche su prodotti che possono essere facilmente reindirizzati per sostenere lo sforzo bellico russo, tra cui:

  • Veicoli: autocarri pesanti non ancora vietati (e relativi ricambi), semirimorchi e mezzi speciali come motoslitte
  • Merci dirette all’esercito russo: inclusi generatori elettrici, binocoli, radar, bussole, ecc.
  • Beni da costruzione quali ponti, strutture per edifici a torre, carrelli elevatori, gru, ecc.
  • Beni fondamentali per il funzionamento e il potenziamento della capacità industriale russa (elettronica, parti di macchine, pompe, macchinari per la lavorazione dei metalli, ecc.)
  • Impianti industriali completi: questa categoria è stata aggiunta per evitare scappatoie
  • Beni utilizzati nell’industria aeronautica (turbojet)

Anche i beni a duplice uso sono presi di mira. La decisione odierna amplia l’elenco delle entità che sostengono direttamente il complesso militare e industriale della Russia nella sua guerra di aggressione con ulteriori 96 entità, imponendo così restrizioni più severe alle esportazioni.

Il Consiglio ha inoltre deciso di vietare il transito attraverso la Russia di beni e tecnologie a duplice uso esportati dall’UE, al fine di evitare l’elusione.

Infine, vengono imposte ulteriori restrizioni alle importazioni di beni che generano entrate significative per la Russia, come l’asfalto e la gomma sintetica.

Infrastrutture critiche

La decisione limita la possibilità per i cittadini russi di ricoprire qualsiasi posizione negli organi direttivi delle infrastrutture e delle entità critiche dell’UE, in quanto l’influenza della Russia in tali organismi potrebbe mettere a repentaglio il loro buon funzionamento e, in ultima analisi, costituire un pericolo per la fornitura di servizi essenziali ai cittadini europei.

Energia

Il Consiglio ha introdotto il divieto di fornire capacità di stoccaggio del gas (ad esclusione della parte degli impianti GNL) ai cittadini russi, al fine di proteggere la sicurezza dell’approvvigionamento di gas nell’UE ed evitare che la Russia eserciti il suo approvvigionamento di gas e rischi di manipolazione del mercato.

Obblighi di segnalazione

Al fine di garantire l’efficacia dei divieti di congelamento dei beni, il Consiglio ha deciso di introdurre i seguenti obblighi:

  • Segnalazione sulle attività della banca centrale russa
  • Segnalazione sui beni congelati (anche per le negoziazioni pre-quotazioni) e sui beni da congelare
  • I voli privati ​​tra Ue e Russia, diretti o attraverso paesi terzi, devono essere notificati in anticipo

Nuovi listing di soggetti ed entità

Oltre alle sanzioni economiche, il Consiglio ha deciso di elencare un numero significativo di ulteriori persone ed entità.

Tre banche russe sono state aggiunte all’elenco delle entità soggette al congelamento dei beni e al divieto di mettere a disposizione fondi e risorse economiche.

L’Ue ha aggiunto circa 120 persone ed entità all’elenco di sanzioni, tra cui alti funzionari governativi e leader militari, oltre ad autorità instaurate dalla Russia nei territori occupati dell’Ucraina. L’elenco include anche figure chiave coinvolte nel rapimento di bambini ucraini in Russia, nonché organizzazioni e individui per la loro attività di disinformazione. Vengono prese misure anche contro individui in Iran coinvolti nella produzione di droni e componenti a supporto dell’esercito russo. Inoltre, membri e sostenitori del gruppo mercenario russo Wagner e delle sue attività in altri paesi, come Mali o Repubblica centrafricana.

L’Ue ha inoltre listato 96 entità associate al complesso militare-industriale della Russia, per un totale di 506 utenti finali militari russi. Per la prima volta in assoluto, questa lista includerà sette entità iraniane che producono veicoli aerei militari senza equipaggio, che sono stati utilizzati dall’esercito russo nella sua guerra di aggressione, anche contro le infrastrutture civili.

Come scoraggiare l’elusione delle sanzioni

L’Ue sta spingendo sui paesi terzi per garantire la rigorosa attuazione delle sanzioni e prevenire l’elusione delle misure restrittive. Il 23 febbraio si è svolto a Bruxelles il primo forum dei coordinatori delle sanzioni, che ha riunito i partner internazionali e gli Stati membri per rafforzare gli sforzi di applicazione delle sanzioni.


Regolamenti

DECISIONE (PESC) 2023/434 DEL CONSIGLIO

REGOLAMENTO (UE) 2023/427 DEL CONSIGLIO


Ricordiamo che il nostro ufficio SATI CAD SRL supporta le imprese nella completa gestione delle attività di export control relative alle verifiche sui prodotti, necessarie per determinare se un bene è di libera esportazione o se è sottoposto a determinate restrizioni che richiedono l’ottenimento di un’autorizzazione:

  • Verifiche beni e tecnologie a duplice uso
  • Verifiche restrizioni all’export per paese
  • Analisi del contesto normativo e sanzionatorio

Beni a duplice uso, pubblicato l’aggiornamento della lista di controllo dell’Unione Europea

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea l’aggiornamento dell’elenco dei prodotti a duplice uso. L’elenco aggiornato è contenuto nel Regolamento delegato (UE) 2023/66 della Commissione del 21 ottobre 2022, che modifica il regolamento (UE) 2021/821 del Parlamento europeo e del Consiglio, in particolare l’Allegato I contenente la lista dei beni e delle tecnologie dual use.

Rispetto all’aggiornamento del 2021, avvenuto con il Regolamento delegato (UE) 2022/1, la nuova lista presenta diverse novità, che richiedono da parte delle aziende un attento approfondimento per verificare che i propri prodotti non rientrino tra quelli sottoposti a restrizioni.

Ricordiamo che i beni e le tecnologie a duplice uso sono quei prodotti che pur essendo fabbricati per scopi civili, possono essere utilizzati anche per scopi militari. Corrispondono a circa 1.000 merci della nomenclatura doganale, comprendenti sostanze chimiche, metalli e prodotti minerali non metallici, computer, articoli di elettronica e ottica, impianti elettrici, macchinari, veicoli e attrezzature di trasporto ecc., e costituiscono in genere la fascia ad alta tecnologia di questa vasta ed eterogenea area merceologica.

Per ragioni di sicurezza nazionale questi prodotti richiedono un’autorizzazione per poter essere esportati al di fuori dell’Unione Europea, che in Italia viene rilasciata dall’Autorità nazionale – UAMA (Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento).

Il regolamento europeo prevede 10 categorie di controllo che descrivono le caratteristiche dei beni considerati a duplice uso, ovvero: 0 – Materiali nucleari, impianti e apparecchiature; 1 – Materiali speciali e relative apparecchiature; 2 – Trattamento e lavorazione dei materiali; 3 – Materiali elettronici; 4 – Calcolatori; 5 – Telecomunicazioni e sicurezza dell’informazione; 6 – Sensori e laser; 7 – Materiale avionico e di navigazione; 8 – Materiale navale; 9 – Materiale aerospaziale e propulsione.

L’elenco dei prodotti a duplice uso viene aggiornato regolarmente ogni anno, per assicurare il pieno rispetto degli obblighi internazionali di sicurezza, garantire la trasparenza e mantenere la competitività degli operatori economici.

SATI CAD è a disposizione delle aziende per svolgere attività di verifica sui prodotti, per definire se un bene è da considerarsi a duplice uso.

Le esportazioni preferenziali dell’UE verso Singapore dal 1° gennaio 2023

A seguito di revisione dei protocolli di origine, il 20 dicembre 2022, il comitato doganale dell’accordo di libero scambio tra l’UE e Singapore ha adottato la decisione n. 1/2022, di fatto aggiornando il protocollo sull’origine.

La decisione entrerà in vigore il 1º gennaio 2023 e sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale, serie C, nei prossimi giorni (il seguente articolo sarà aggiornato in seguito con indicazione del Regolamento).

Di conseguenza, a partire dal 1° gennaio 2023, per beneficiare del trattamento preferenziale, le operazioni di export dalla UE verso il Singapore, saranno regolate tramite il Sistema REX (Esportatori Registrati) e non più mediante “dichiarazioni di origine” che indicano un numero di autorizzazione dell’esportatore autorizzato.

Per agevolare la transizione, la decisione prevede un periodo di transizione che garantisce che le dogane di Singapore accettino ancora le dichiarazioni di origine compilate da esportatori autorizzati fino al 31 marzo 2023.

Niente più certificati Eur1 negli scambi con la Costa d’Avorio

Dal 2 dicembre 2022 negli scambi commerciali con la Costa d’Avorio l’origine preferenziale può essere provata soltanto da un esportatore registrato al Portale REX. È quanto precisato dall’avviso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale UE del 29 novembre 2022 C-452.

Con l’avviso in commento, l’Unione europea fornisce anche un importante chiarimento per chi importa dal Paese africano, fornendo precisazioni sulle prove di origine valide per i prodotti originari della Costa d’Avorio, importati nell’UE nell’ambito dell’accordo di partenariato economico interinale (APE). Dal 2 dicembre 2022, infatti, gli operatori unionali potranno beneficiare delle agevolazioni daziarie previste dall’accordo APE soltanto se sono in possesso di una dichiarazione di origine compilata da un esportatore registrato REX.

Da ricordare, infine, che per le spedizioni di valore non superiore ai 6.000 euro non è necessaria l’iscrizione al registro REX.

Il Sistema REX

E’ utile ricordare come il sistema degli esportatori registrati (REX) sia un sistema di autocertificazione dell’origine delle merci. Superando la tradizionale procedura di certificazione cartacea, il sistema Rex consente di emettere autonomamente, senza necessità di interventi da parte degli uffici doganali o di altre autorità, la prova dell’origine, da trascrivere sui documenti commerciali o di trasporto che accompagnano la merce.

Istituito dalla Commissione europea nel 2017 (art. 80 del Reg. UE 2447/2015, RE), il sistema Rex è utilizzato nell’ambito del Sistema delle Preferenze Generalizzate (SPG), ma è previsto anche dai più recenti Accordi di libero scambio conclusi dall’Unione europea con Canada, Giappone, Vietnam, Regno Unito e negli scambi con i Paesi ESA e PTOM, Ghana e, appunto, Costa d’Avorio.

L’iscrizione al Rex sostituisce, pertanto, l’emissione di un certificato di origine cartaceo in relazione a ogni operazione di esportazione, rappresentando una semplificazione di grande rilievo per gli esportatori.

I nostri servizi

La società SATI CAD SRL resta a disposizione delle ditte interessate per fornire sia specifiche informazioni in materia di origine preferenziale sia per fornire un servizio integrato al fine di ottenere lo status di esportatore autorizzato  o esportatore registrato nel sistema REX.

L’Unione Europea adotta il nono pacchetto di sanzioni contro la Russia

Il Consiglio dell’Unione europea ha varato il 9° pacchetto di sanzioni contro la Federazione russa, in risposta alla guerra di aggressione contro l’Ucraina. Le misure sanzionatorie punto a colpire l’economia russa e la sua capacità di sostenere il conflitto.

Controlli e restrizioni sull’esportazione

Il 9° pacchetto impone nuovi controlli e restrizioni sulle esportazioni di beni e tecnologie a duplice uso, nonché di beni e tecnologie che possono contribuire al potenziamento tecnologico del settore della difesa e della sicurezza della Russia. Il Consiglio ha inoltre deciso di imporre misure restrittive nei confronti di altre 141 persone e 49 entità in risposta all’escalation dell’aggressione militare russa contro l’Ucraina.

Nuovi divieti di esportazione si estendono ad altri beni e tecnologie industriali, quali droni giocattologeneratori complessi, computer portatili e componenti informatici, circuiti stampati, sistemi di radionavigazioneradiocomandimotori di aerei e parti di motori, apparecchi da ripresalenti.

In merito alle restrizioni sui prodotti connessi all’aviazione e all’industria spaziale, i divieti si applicano sia agli aeromobili con equipaggio che a quelli senza equipaggio, il che significa che d’ora in poi ci sarà un divieto di esportazione diretta di motori per droni alla Russia e a qualsiasi paese terzo che potrebbe fornirli alla Russia.

Nessuna delle misure adottate in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina riguarda in alcun modo gli scambi di prodotti agricoli e alimentari, frumento e fertilizzanti compresi, tra paesi terzi e Russia. Tuttavia, in considerazione della ferma posizione dell’Unione volta a evitare e combattere l’insicurezza alimentare in tutto il mondo e al fine di impedire perturbazioni nei canali di pagamento per i prodotti agricoli, è stato deciso di introdurre una nuova deroga che consente di scongelare i beni di talune persone che, prima del loro inserimento in elenco, hanno svolto un ruolo significativo nel commercio internazionale di prodotti agricoli e alimentari, compresi il frumento e i fertilizzanti, e di mettere a loro disposizione fondi e risorse economiche.

Entità sanzionate

Le entità sanzionate comprendono banche come la Credit Bank of MoscowJSC Dalnevostochniy, imprese industriali e del settore della difesa, numerosi partiti politici, holding mediatiche sotto il controllo delle autorità russe che costituiscono il fulcro della macchina della propaganda del Cremlino e i gruppi paramilitari.

Listing soggettivi

Complessivamente, le misure restrittive dell’UE relative ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina si applicano attualmente a 1386 persone. Le persone designate sono soggette a congelamento dei beni ed è fatto divieto ai cittadini e alle imprese dell’UE di mettere fondi a loro disposizione. Le persone fisiche sono inoltre oggetto di un divieto di viaggio che impedisce loro di entrare o transitare nel territorio dell’UE.

Altre restrizioni

  • Divieto di fornire alla Russia diversi servizi di consulenza, quali pubblicità, ricerche di mercato e sondaggi di opinione, nonché servizi di collaudo dei prodotti e di ispezione tecnica.
  • Divieto di nuovi investimenti nel settore energetico e minerario russo, ad eccezione delle attività estrattive e minerarie che coinvolgono determinate materie prime essenziali.
  • Sospensione delle licenze di trasmissione di quattro ulteriori media russi: NTV/NTV Mir , Rossiya 1 , REN TV e Pervyi Kanal
  • Divieto ai cittadini dell’Unione di ricoprire cariche negli organi direttivi di tutte le persone giuridiche, tutte le entità o tutti gli organismi russi, di proprietà statale o controllati dallo Stato

Come scoraggiare l’elusione delle sanzioni

L’UE ha esteso i criteri di controllo alla elusione delle sanzioni, aggiungendo il divieto di fornire determinati prodotti a qualsiasi paese terzo che potrebbe fornirli alla Russia.


RegolamentiGazzetta ufficiale dell’Unione europea L 322 del 16 dicembre 2022


Ricordiamo che il nostro ufficio SATI CAD SRL supporta le imprese nella completa gestione delle attività di export control relative alle verifiche sui prodotti, necessarie per determinare se un bene è di libera esportazione o se è sottoposto a determinate restrizioni che richiedono l’ottenimento di un’autorizzazione:

  • Verifiche beni e tecnologie a duplice uso
  • Verifiche restrizioni all’export per paese
  • Analisi del contesto normativo e sanzionatorio

AEO Dal 1º novembre mutuo riconoscimento tra UE e la Moldova

Sia l’UE che la Repubblica di Moldova riconosceranno reciprocamente i rispettivi programmi di Operatori Economici Autorizzati (AEO), riunendo operatori che soddisfano determinati criteri e che possono pertanto beneficiare di regimi doganali semplificati.

A partire dal 1º novembre, sia l’UE che la Moldova forniranno vantaggi reciproci agli AEO dell’altra parte come, ad esempio, minori controlli doganali e trattamento prioritario allo sdoganamento. L’accordo rappresenta un importante passo avanti nelle relazioni commerciali UE-Moldova. Essa promuoverà ulteriormente le opportunità commerciali e contribuirà al regolare flusso di merci tra le due parti, senza compromettere elevati standard di sicurezza. In un momento in cui le imprese hanno bisogno di tutto il sostegno che possono ottenere per superare la crisi in corso a causa della guerra in Ucraina, l’accordo renderà gli scambi commerciali più facili e meno costosi per molti operatori commerciali dell’UE e della Moldova.

Le relazioni tra l’UE e la Repubblica di Moldova sono guidate dall’accordo di associazione. L’UE è il principale partner commerciale della Moldova e rappresenta il 52,2 % del suo commercio totale. Nel 2021 le esportazioni dell’UE verso la Moldova ammontavano a 3.8 miliardi di EUR.

L’Unione Europea adotta l’ottavo pacchetto di sanzioni contro la Russia

Il Consiglio dell’Unione Europea ha deciso di imporre un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, in risposta all’ulteriore aggressione della Federazione russa nei confronti dell’Ucraina nelle regioni di Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporizhzhia attualmente occupate illegalmente dalla Federazione Russa. Il nuovo pacchetto di sanzioni introduce nuovi divieti di importazione in Ue di prodotti russi, nuove restrizioni alle esportazioni verso la Russia di prodotti e servizi europei, e le basi giuridiche per il meccanismo del price cap sul prezzo del petrolio russo.

Elenchi aggiuntivi

Le misure restrittive dell’UE sono rivolte a decisori chiave, oligarchi, alti funzionari militari e propagandisti, responsabili di minare l’integrità territoriale dell’Ucraina. Si tratta di persone coinvolte nell’occupazione russa, nell’annessione illegale e nei finti “referendum” nei territori occupati/oblast delle regioni di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia. Sono inclusi anche individui ed entità che lavorano nel settore della difesa, come funzionari militari e di alto livello, nonché aziende che sostengono le forze armate russe. Il Consiglio ha inoltre introdotto un nuovo criterio di listing, che prevede di sanzionare i soggetti che facilitano l’elusione delle sanzioni.

Estensione delle restrizioni agli oblast di Kherson e Zaporizhzhia

L’ambito geografico delle misure restrittive in risposta al riconoscimento delle aree non controllate dal governo degli oblast di Donetsk e Luhansk dell’Ucraina e all’invio delle forze armate russe in tali aree è stato esteso a tutte le aree non controllate dal governo dell’Ucraina negli oblast di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson.

Nuove restrizioni alle esportazioni

Sono state introdotte ulteriori restrizioni alle esportazioni che mirano a ridurre l’accesso della Russia a prodotti militari, industriali e tecnologici, nonché la sua capacità di sviluppare il settore della difesa e della sicurezza. Sono state vietate le esportazioni di carbone, compreso il carbone da coke (utilizzato negli impianti industriali russi), di specifici componenti elettronici (presenti nelle armi russe), di articoli tecnici utilizzati nel settore dell’aviazione e di alcuni prodotti chimici. È stato aggiunto il divieto di esportare armi di piccolo calibro e altri beni previsti dal regolamento anti-tortura.

Nuove restrizioni alle importazioni

L’Ue estende il divieto di importazione ai prodotti siderurgici finiti e semilavorati originari della Russia o esportati dalla Russia (con un periodo di transizione per alcuni semilavorati). Ulteriori restrizioni all’importazione sono imposte anche su cellulosa di legno e cartasigaretteplastica e cosmetici, elementi utilizzati nell’industria della gioielleria come pietre e metalli preziosi, gioielli non in oro, macchinari ed elettrodomesticiveicolitessilicalzaturecuoioceramica, alcuni prodotti chimici.

Attuazione del tetto al prezzo del petrolio

Il pacchetto odierno segna l’inizio dell’attuazione all’interno dell’UE dell’accordo del G7 sulle esportazioni di petrolio russo. Mentre il divieto dell’UE di importare greggio russo via mare rimane pienamente in vigore, il limite di prezzo, una volta attuato, consentirà agli operatori europei di intraprendere e sostenere il trasporto di petrolio russo verso Paesi terzi, a condizione che il suo prezzo rimanga al di sotto di un “tetto” prestabilito. Questa misura è in stretto coordinamento con i partner del G7. Entrerà in vigore dopo il 5 dicembre 2022 per il greggio e il 5 febbraio 2023 per i prodotti petroliferi raffinati, dopo un’ulteriore decisione del Consiglio.

Altre restrizioni

Il pacchetto vieta ai cittadini dell’UE di ricoprire cariche negli organi direttivi di alcune imprese statali russe.

Inoltre, vieta tutte le transazioni con il Registro marittimo russo, aggiungendolo all’elenco delle imprese statali soggette al divieto di transazione.

I divieti esistenti sugli asset crittografici sono stati inaspriti vietando tutti i portafogli, i conti o i servizi di custodia di asset crittografici, indipendentemente dall’importo del portafoglio (in precedenza erano consentiti fino a 10.000 euro).

Il pacchetto amplia l’ambito dei servizi che non possono più essere forniti al governo della Russia o a persone giuridiche con sede in Russia: questi includono ora servizi di consulenza informatica, legale, di architettura e di ingegneria. Si tratta di misure significative che potenzialmente indeboliranno la capacità industriale della Russia, che dipende in larga misura dall’importazione di questi servizi.

Come scoraggiare l’elusione delle sanzioni

L’UE ha introdotto un nuovo criterio di inserimento nell’elenco, che le consentirà di sanzionare le persone che facilitano le violazioni del divieto di elusione delle sanzioni.


Regolamenti: Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 259 del 6 ottobre 2022


Ricordiamo che il nostro ufficio SATI CAD SRL supporta le imprese nella completa gestione delle attività di export control relative alle verifiche sui prodotti, necessarie per determinare se un bene è di libera esportazione o se è sottoposto a determinate restrizioni che richiedono l’ottenimento di un’autorizzazione:

  • Verifiche beni e tecnologie a duplice uso
  • Verifiche restrizioni all’export per paese
  • Analisi del contesto normativo e sanzionatorio

Stato di avanzamento delle norme di origine transitorie applicabili nell’area paneuromediterranea (PEM)

L’Unione Europea sta modificando 21 protocolli di origine nell’area paneuromediterranea (PEM), attuando un insieme alternativo di norme di origine applicabili insieme alle norme della Convenzione PEM, su base bilaterale, in attesa dell’adozione della Convenzione riveduta. Queste nuove norme, approvate da un’ampia maggioranza di Parti contraenti della Convenzione PEM, contengono un numero significativo di miglioramenti e semplificazioni rispetto all’attuale Convenzione PEM.

Per verificare quali cambiamenti siano stati adottati potete leggere questo articolo: Origine preferenziale: dal 1° settembre nuove regole tra UE e alcuni paesi PEM.

A partire dal 1° settembre 2021, le nuove norme sono state applicate tra l’UE e ciascuno dei seguenti partner: Albania, Isole Faroe, Georgia, Islanda, Giordania, Palestina, Norvegia e Svizzera.

A partire dal 9 settembre 2021, le nuove norme sono diventate applicabili tra l’UE e la Macedonia del Nord (GU L406 del 16.11.2021).

A partire dal 16 novembre 2021, le nuove norme sono diventate applicabili tra l’UE e la Repubblica di Moldova (GU L27 dell’08.02.2022).

Dal 6 dicembre 2021, le nuove norme si applicano tra l’UE e la Serbia.

A partire dal 2 febbraio 2022, le nuove norme si applicano tra l’UE e il Montenegro.

La decisione 1/2022 del Consiglio di stabilizzazione e di associazione UE-Kosovo relativa all’attuazione delle norme transitorie è entrata in vigore il 29 aprile 2022 e si applica a partire dal 15 ottobre 2022.

Il processo di adozione degli emendamenti ai protocolli bilaterali sulle norme di origine con tutti gli altri partner (Bosnia-Erzegovina, Egitto, Israele, Libano, Türkiye e Ucraina) è in corso e in diverse fasi di avanzamento.

La DG TAXUD fornirà in tempo reale informazioni su ogni nuovo partner in grado di applicare le norme transitorie, sia sul proprio sito web che nelle comunicazioni della Commissione pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale.

Adesione dell’ucraina a decorrere dal 1° ottobre 2022 alla convenzione internazionale del transito comune

Si rende noto che il Segretariato generale del Consiglio dell’Unione Europea ha comunicato che l’Ucraina ha depositato gli strumenti di adesione alle Convenzioni CTC e DAU divenendone, quindi, Parte contraente a decorrere dal 1° Ottobre 2022.

Tale adesione agevolerà ed incrementerà gli scambi commerciali fra l’Ucraina, l’Unione Europea e gli altri Paesi che aderiscono al regime del transito comune[1], apportando vantaggi sostanziali e tangibili agli operatori economici ed alle Amministrazioni doganali attraverso la semplificazione delle formalità doganali, la riduzione dei costi e l’agevolazione della circolazione delle merci.

[1] Norvegia, Islanda, Svizzera, Repubblica della Macedonia del Nord, Serbia, Turchia, UK